
Mammiferi misteriosi del Perù

I lettori hanno già avuto modo di conoscere lo zoologo Peter J. Hocking e la sua passione per la criptozoologia in un articolo dedicato alle sue segnalazioni di felini apparentemente insoliti in Perù (qui), ma le sue ricerche sulle tracce di specie potenzialmente ancora sconosciute alla scienza coprono una panoramica molto più ampia della biodiversità terrestre.
Quando lo contattai nel 2012 per chiedere a che punto fossero le sue indagini (Hocking è molto prolifico quando si tratta di ricerca sul campo, ma molto lento quando si tratta di pubblicare i risultati, basti pensare che il parrocchetto dal petto ondulato (Pyrrhura peruviana), da lui scoperto nel 1965, fu descritto solo 37 anni dopo), mi rispose che era in procinto di pubblicare un libro contenente informazioni su 68 criptidi peruviani consistenti in 40 mammiferi, 20 uccelli e 8 rettili. In attesa che il volume veda le stampe, ecco una piccola antempria, relativa ai mammiferi.
Ricordo che una lista di animali collegati alla criptozoologia, non implica necessariamente che l'autore di tale lista debba credere necessariamente all'esistenza di ogni singolo criptide presentato. Lo scopo della ricerca criptozoologica è essenzialmente quello di filtrare le più svariate informazioni su specie potenzialmente ancora da scoprire utilizzando il criterio della plausibilità: ragion per cui la descrizione di un drago a due teste che sputa fiamme dalla bocca si pone su un altro piano rispetto ad esempio a quella di una scimmia o un opossum dalle caratteristiche non riconducibili a quelle delle specie già catalogate.
Lo scopo di queste liste dovrebbe proprio essere quello di rendere pubbliche alla comunità zoologica la possibile esistenza di queste specie, in modo tale che un naturalista che dovesse torvarsi a compiere ricerche in zone nelle quali vivrebbe un criptide, possa avere elementi con cui tentarne la ricerca. Si potrebbe così arrivare a scoprire che in realtà la presunta nuova specie non è altro che la variante maschile o femminile di una specie nota, oppure una specie nota in un particolare stadio di età, o ancora un individuo aberrante, o soltanto una leggenda. E' anche però possibile, ed è successo in più di un'occasione, che si possa arrivare alla scoperta di una nuova specie. Ed è proprio questa possibilità che a mio avviso giustifica l'importanza della corretta applicazione del metodo criptozoologico.
E' infatti in questo modo che lo stesso Hocking è riuscito a scoprire le seguenti specie di uccelli:




Ma passiamo ora a un primo assaggio di "criptomammiferi" peruviani offerto da Hocking...
Famiglia Didelphidae
muca ravada / opossum striato (Didelphis)
Descrizione: Per forma e dimensioni è simile ad altre specie del genere Didelphis, ma si differenzia per avere diverse striature chiare trasversali sul manto scuro dei fianchi e qualche macchia bianca rotonda sulla schiena.
muca manchada / opossum maculato (Didelphis)
Descrizione: Per forma e dimensioni è simile ad altre specie del genere Didelphis, ma si differenzia per avere varie macchie scure sul corpo.
Famiglia Cebidae
machin de cejas de selva / scimmia della foresta nebulosa (Cebus ?)
Descrizione: E' una scimmia delle dimensioni delle specie del genere Cebus. Il suo colore è prevalentemente marrone, ma non possiedo altri dettagli perché non viene cacciata. Vive in una piccola foresta nebulosa e si sposta in gruppi di vari individui. L'unica altra scimmia conosciuta a vivere in questa foresta [Hocking non ha precisato di quale foresta si tratta] è la scimmia lanosa dalla coda gialla (Oreonax flavicauda), di taglia maggiore e dal colore più scuro.
maquisapa de patas rojiza / atele dalle gambe rosse (Ateles)
Descrizione: Il suo colore è quasi completamente nero (come quello delle altre scimmie peruviane appertenenti al genere Ateles), con la differenza che le sue zampe posteriori sono di colore marrone rossiccio dalle ginocchia in giù. Vive nelle foreste primarie di montagna.
maquisapa ceniza /atele grigio (Ateles)
Descrizione: Il suo colore è quasi completamente nero, ma la gola, il petto, gli avambracci e le zampe posteriori dalle ginocchia in giù sono di colore grigio. Vive nelle foreste primarie di montagna.
isnachi (Gen.?)
Descrizione: E' una scimmia grande il doppio di un atele, quasi quanto uno scimpanzé africano. Il suo corpo non è stretto come quello dell'atele, ma piuttosto robusto e muscoloso. I cacciatori che conoscono queste scimmie le temono per la grande forza, grazie alla quale possono anche uccidere un uomo quando sono ferite o minacciate. Il colore è completamente nero tranne per gli individui del Perù meridionale, che sono marrone scuro. Il pelo è corto, fitto e morbido come quello della scimmia lanosa. Mani e piedi sono come quelli degli altri primati, ma il muso è simile a quello di un orso. Possiede una coda corta e spessa, lunga circa 15 cm. Vive nelle foreste di montagna passando la maggior parte della giornata su grandi alberi, ma a volte scende al suolo dove cammina eretto come un uomo. Ne è stato spesso osservato un individuo su un albero assieme a un gruppo di scimmie ragno, per questa ragione alcuni cacciatori le hanno dato il nome di maquipasa maman (madre degli ateli). Tende ad essere solitaria, ma ci sono segnalazioni di gruppi di 5/10 individui che si spostavano al suolo. Costruisce una piattaforma di rami per dormire e ripararsi, ma esistono segnalazioni di giacigli attribuiti all'isnachi osservati e fotografati sul suolo della foresta da Angelo Caparrela. Mangia frutta selvatica, ma è ghiotto dei germogli della palma Euterpe precatoria. I cacciatori dicono che questa scimmia si arrampica sulla palma e strappa i germogli. Uno dei segni che indica che ci sono degli isnachi in una zona è che queste palme sembrano morte. Secondo gli zoologi l'isnachi non sarebbe altro che una mitificazione dell'orso andino (Tremarctos ornatus).
Ordine Carnivora
Famiglia Ursidae
oso marròn enano / orso bruno pigmeo
Descrizione: Di colore completamente marrone, il suo pelo è morbido e fine, al contrario di quello dell'orso andino (Tremarctos ornatus), che è ispido. Ritto sulle zampe posteriori non supera i 120 cm d'altezza. Non può trattarsi di giovani esemplari di orsi andini perché quest'ultimi sono sempre neri. Vive nelle foreste di montagna tra i 1.000 e i 3.000 metri d'altitudine, dove la vegetazione è rada. E' una specie solitaria. Si nutre di bromeliacee e frutta selvatica. A volte si arrampica sugli alberi per procurarsi il cibo. E' mite e timido, al contrario dell'orso andino che è aggressivo e pericoloso. E' simpatrico con l'orso andino.
oso negro enano / orso nero pigmeo
Descrizione: Ha le dimensioni di un grosso cane. La sua colorazione è interamente nera eccetto che per un'ampia striscia bianca orrizzontale sulla fronte. Per via di questa striscia bianca i Quechua della regione lo chiamano "uma-wata", che significa "testa fasciata dalla wata". Wata è il nome della fune utilizzata per trasportare i carichi. Solitario e mansueto, vive nelle foreste relitte umide della Sierra, ma in alcuni periodi dell'anno si reca nei campi per mangiare il mais. Sale anche sugli alberi da frutto per nutrirsi di mele, avocado, cirimoie e guave. Viene abbattuto molto di rado perché non pericoloso.
oso enano de cara salpicada / orso dagli occhiali pigmeo
Descrizione: Quasi totalmente nero, ma ha il muso e la fronte cosparsi di macchie grige. Ha le dimensioni di un grosso cane o di un ocelot (Leopardus pardalis). Vive nella foresta montana. Si arrampica sugli alberi per raccogliere frutti di bosco e sulle palme per mangiarne i germogli.
Famiglia Felidae
La maggior parte dei felidi misteriosi segnalati da Hocking sono già stati approfonditi in questo precedente aticolo
tigrillo de la sierra / ocelot andino (Oreailurus?)
Descrizione: Delle dimensioni di un cane medio o di un ocelot adulto. Il colore del suo corpo è marrone/arancio. Le macchie sono nerastre o marrone scuro. Per forma somigliano molto alle rosette del giaguaro. Il colore interno delle rosette è marrone. Il suo nome quechua è "ojoj", lo stesso dato al gatto delle Ande (Leopardus jacobita). Vive in alta e media montagna (3.000 - 4.000 metri) e il gatto delle Ande è ad esso simpatrico. Sembra piuttosto comune, i cacciatori di cervi lo avvistano spesso durante il giorno, al contrario dell'ocelot che vedono raramente perché ha abitudini notturne.
Ordine Artiodactyla
Famiglia Tayassidae
hungana de cara blanca / pecari dalla faccia bianca
Descrizione: Le sue dimensioni sono maggiori di quelle del pecari labiato (Tayassu pecari), però si somigliano avendo il corpo e le gambe nere. La marcata differenza sta nel colore del muso, che è bianco. La mandibola e il muso sono completamente bianchi sino alla base delle orecchie. Le orecchie e il resto della testa sono nere. A volte le zampe sono bianche, il che non non si verifica mai con il pecari labiato. Questa specie vive in piccoli gruppi di 10-15 individui, al contrario del pecari labiato che forma gruppi da 100 o più individui, La specie non è aggressiva, preferisce fuggire dai cacciatori piuttosto che affrontarli. Vive nei boschi di montagna in colline con poca pendenza, in alture tra i 1.000 e i 1.500 metri. Raramente scende a valle. Nelle zone in cui è in simpatria con il pecari labiato, quest'ultimo occupa le valli, mentre il pecari dalla faccia bianca vive in quota.
hungana amarillenta / pecari giallo
Descrizione: Le sue dimensioni sono maggiori di quelle del pecari labiato e il suo colore completamente nero, ma la punta dei peli sulla schiena è giallastra. Questa specie si sposta in grandi gruppi. Esistono anche gruppi di pecari labiati nella zona in cui vive, ma le due specie rimangono separate.
Sajino de boca-blanca / pecari dalla bocca bianca
Descrizione: Delle dimensioni e del colore del pecari dal collare (Tayassu tajacu), essendo il suo corpo in gran parte grigio. Si differenzia da quest'ultimo per avere la bocca, gola, petto e ventre bianchi.
Sajino rojizo / pecari rossiccio
Descrizione: Delle dimensioni del pecari dal collare, ma il suo manto è quasi interamente rossastro a eccezione di alcune macchie bianche sul costato. Si sposta in piccoli gruppi come il pecari dal collare. La popolazione vive nella foresta umida relitta della Sierra del Dpto, nella regione di Lambayeque tra i 2.600 e i 3.3000 metri. E' una specie rara e in pericolo di estinzione per via del taglio delle foreste e per la caccia. E' sopravvissuto sino a oggi perché sono ancora pochi gli agricolotori armati. E' significativo che anche il pecari dal collare vive nella regione, ma occupa la zona bassa, in foreste secche tra i 500-1.000 metri e le due specie non hanno contatti l'una con l'altra.
sajino lomo-rojizo / pecari dalla schiena rossastra
Descrizione: Somiglia molto al pecari dal collare per la forma e colorazione grigia, ma si differenzia per la schiena color ruggine. Il petto e il ventre sono di colore biancastro e una striscia grigio scuro attraversa il suo petto diagonalmente. Le sue dimensioni sono maggiori rispetto a quello del pecari dal collare. Vive nella selva montagnosa a 300-500 metri. Come il pecari dal collare si sposta in piccoli gruppi. E' molto difficile da incontrare.