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Le foto di Nessie

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Le foto di Nessie

una carrellata di falsi dagli albori a oggi
Ritratto di lorenzorossi di Lorenzo Rossi - Ven, 29/08/2003 - 09:00Qui si parla di

Fin dagli albori della "grande caccia" a Nessie, riuscire ad immortalare l'elusiva creatura su di una pellicola o lastra fotografica per dimostrarne al mondo l'esistenza è stato il sogno di chiunque si sia trovato anche solo una volta nella vita a passeggiare sulle rive del Loch Ness, o in veste di semplice turista incuriosito o nei panni del più agguerrito ricercatore. Nel corso degli anni, presunte ed indistinte fotografie del "mostro" non hanno mancato di fare la loro comparsa su libri e quotidiani alimentando fantasie e passioni, a volte dimostrandosi dei falsi realizzati ricorrendo alle tecniche più disparate, a volte rimanendo misteriose e indecifrabili, ma sempre inconclusive.

Le fotografie di mia conoscenza ritraenti "oggetti misteriosi" intenti a solcare la superficie delle acque del lago (fino alla data della pubblicazione di questo articolo) sono 42, ma non possiedo abbastanza elementi per potere parlare di ognuna di esse (21 delle quali scattate nel 1934 dal team della "Mountain Expedition"), tra queste ve ne sono di clamorosamente fasulle ed alcune (apparentemente) più convincenti, nessuna di esse comunque, può considerarsi una prova inoppugnabile dell'esistenza di un animale insolito e sconosciuto nel più profondo e famoso dei laghi scozzesi...

12 Novembre 1933 – Hugh Gray, impiegato della British Aluminium Company a Foyers

Segue la testimonianza dell'autore della foto:

Quattro domeniche fa, dopo la Messa, andai a fare la mia classica passeggiata nei pressi in cui il Foyers River sfocia nel Loch Ness. Il lago era calmo come la superficie di uno stagno ed il sole splendeva. Un oggetto di notevoli dimensioni emerse dall'acqua non molto lontano da dove mi trovavo. Immediatamente afferrai la macchina fotografica e scattai alcune foto a quell'oggetto, che emergeva dall'acqua di circa 70 cm. Non vidi la testa, credo che la parte frontale fosse immersa nell'acqua, ma c'era un notevole movimento nella zona dove credo fosse presente una coda. La cosa fu visibile solo per pochi minuti, poi scomparve dalla mia vista

Pare che Gray abbia scattato cinque fotografie, ma solo una di queste riuscì ad essere sviluppata. La foto e la storia di Gray vennero pubblicate in vari quotidiani il 6 dicembre 1933, assieme ad un comitato tecnico della Kodak in cui si diceva che il negativo non presentava segni di manomissione.

Anche quattro esperti fotografici consultati da Maurice Burton furono della stessa opinione, mentre Dinsdale credeva che in realtà il negativo fosse stato modificato in qualche modo. Ronald Binns scattò qualche foto comparativa dallo stesso punto in cui, secondo lui, Gray aveva avvistato Nessie, e fu sorpreso di notare l'assenza sia della riva che di vegetazione nella foto di Gray.

La geometria della foto sembrerebbe indicare un angolo di circa 12° rispetto al piano dell'acqua, cosicché Gray sarebbe stato molto più vicino all'oggetto di quanto abbia riportato. In questo caso l'oggetto sarebbe molto più piccolo e Burton era sicuro che in realtà rappresentasse una lontra. Successivamente cambiò la sua opinione dicendo che ritraeva un Labrador che nuotava verso la macchina fotografica con un ramo in bocca, teoria che sembra trovare conferma in un recente tentativo di migliorare l'immagine utilizzando l'elaborazione digitale.

19 Aprile 1934 – Robert Kenneth Wilson, ginecologo

Wilson si stava dirigendo in vacanza con un amico a Inverness quando, durante una sosta in auto a circa 4 km a nord di Invermoriston, sulla strada adiacente il Loch Ness, qualcosa emerse dall'acqua...

Wilson aveva con sé una macchina fotografica dotata di un teleobiettivo telescopico. In un articolo apparso su di un quotidiano disse di avere portato con sé l'apparecchiatura fotografica nella speranza di riuscire a ritrarre Nessie, mentre in una lettera a Whyte 21 anni dopo, affermava che la macchina serviva per fotografare gli animali selvatici e le locomotive dei treni a vapore.

Nel 1934 inoltre, affermò di essersi appostato fuori dall'auto nella speranza che Nessie potesse fare capolino dall'acqua, mentre nel 1955 dichiarò che corse fuori dalla vettura dopo aver scorto l'animale che nuotava nel lago. Nel 1934 infine, l'avvistamento avvenne verso mezzogiorno, mentre nel 1955 l'orario si aggirava intorno alle sette del mattino. Wilson riuscì a scattare quattro fotografie prima che l'oggetto sparisse dalla sua vista.

Le lastre furono sviluppate da un chimico di Inverness, 2 non mostravano nulla, mentre le restanti ritraevano quello che sembrava essere un lungo collo sormontato da una piccola testa. La foto migliore fu pubblicata dal "the Daily Mail" assieme alla testimonianza di Wilson il 21 Aprile 1934. Il chimico consegnò una copia del negativo alla Whyte, che fu la prima a pubblicarla in un libro. Wilson, che morì in Australia nel 1969, non disse mai di avere fotografato Nessie, ma semplicemente un "oggetto che nuotava nel Loch Ness". Rifiutò sempre ogni tipo di pubblicità ed ogni intervista da parte dei media.

Tra le varie ipotesi razionali sull'effettiva natura del soggetto ritratto nella fotografia di Wilson vi è quella della Linnean Society, secondo cui si tratterebbe di un tronco d'albero d'albero emerso in superficie a causa di gas putrefattivi o di correnti subacquee (che nel Loch sono praticamente inesistenti), quella di Mackal, secondo cui si tratterebbe di un uccello in procinto di tuffarsi e quella di Burton, in base alla quale il collo e la testa del mostro non sarebbero altro che la coda di una lontra.

Personalmente, benché non abbia mai creduto all'autenticità delle fotografie di Wilson, credo che queste tre spiegazioni siano errate, dato che attorno all'oggetto non vi è la minima traccia di spruzzi d'acqua, che a rigor di logica dovrebbero formarsi nel caso di un'emersione o un'immersione improvvisa. Witchell scartò l'ipotesi di Burton, dato che se si fosse trattato di una lontra, non avrebbe avuto il tempo materiale per cambiare la lastra e scattare un'altra fotografia. Il fatto che le foto siano successive però, non indica necessariamente che debbano essere state scattate in un breve lasso di tempo l'una dall'altra.

E' infatti molto chiaro che le condizioni della superficie dell'acqua della prima immagine sono totalmente differenti nella seconda. Nel 1994 trapelò la notizia che la famosa "foto del dottore" non ritraeva altro che un sottomarino giocattolo modificato a cui erano stati applicati una testa ed un collo in legno plastico. David Martin e Alaistair Boyd, dissero che le fotografie furono scattate dal noto Marmaduke Weatherall (qualcuno ricorda le impronte di ippopotamo da lui scoperte sulle rive del loch?) e da suo figlio. Wilson sarebbe stato solo un "prestanome" per aggiungere alle immagini quel pizzico di credibilità che non sarebbe certo guastato.

Posizionarono il modellino in una "baia tranquilla" del lago, ma furono costretti a sprofondare il "mostro" nel fango non appena scattate le foto a causa del sopraggiungere di un pubblico ufficiale. Tramite una fitta rete di corrispondenze, l'autore Steuart Campbell (che non crede all'esistenza dei mostri lacustri) chiese a degli esperti come un modellino potesse causare onde concentriche attorno a sé, ben visibili nella foto e tipiche del movimento degli animali marini. F. David Cump, rispose ai suoi appelli dicendo che a suo avviso il modellino usato non sarebbe stato in grado di navigare per via del peso extra che non avrebbe potuto sopportare.

Richard Smith invece si basò si di un'analisi della fotografia da parte dell'oceonografo Paul Leblond, secondo cui l'oggetto ritratto nella prima fotografia emergeva dall'acqua di circa 1,20 metri e che quindi non poteva trattarsi di un'appendice montata su di un sottomarino giocattolo. Non dobbiamo inoltre dimenticare come nel 1934, data in cui fu scattata la fotografia, il legno plastico, che sarebbe stato utilizzato per realizzare il modello, era un materiale assolutamente irreperibile.

Successivamente Shine fugò ogni dubbio, realizzando un modellino in tutto e per tutto uguale a quello utilizzato da Wilson, che non solo galleggiava perfettamente, ma "produceva" anche l'effetto delle onde concentriche, in quanto fu sufficiente lanciare un sasso vicino al modello di Nessie per provocarle.

24 Agosto 1934 - E. C. Adams e James Lee.

Questa fotografia, di cui i presunti autori non ricordarono nemmeno il punto esatto in cui fu scattata, mostra secondo Raynor, un "semplice" delfino. La presenza di delfini nel Loch Ness non è mai stata documentata, ma dato che la fotografia non mostra punti di riferimento e che nemmeno i suoi autori seppero indicare il luogo dell'apparizione di Nessie, è plausibile che la fotografia sia stata scattata in un altro luogo e successivamente presentata come foto di Nessie.

14 Luglio 1951 - Lachlan Stuart, taglialegna presso la Forestry Commission nella zona sud di Dores-Foyers

Lachlan si era alzato alle 6.20 del mattino per mungere la sua mucca, quando vide nel lago quello che credeva essere una barca che si muoveva verso il centro di esso. All'improvviso vide emergere delle gobbe e concluse che doveva trattarsi di Nessie. Si precipitò in casa a prendere la macchina fotografica e ritornò sulla spiaggia. Nel frattempo Nessie aveva virato con una manovra ad U e stava dirigendosi verso Foyers a circa 45 metri dalla riva.

Erano visibili 3 gobbe ed un lungo e sottile collo che si alzava e riabassava continuamente nell'acqua. Appena si trovò davanti al testimone quest'ultimo calcolò che la base delle gobbe era di circa 1,5 metri e che emergevano dall'acqua di circa 60-120 cm. Quando fu a circa 270 metri di distanza si inabissò e scomparve. Il giornale che pubblicò la storia di Stuart riportò che la fotografia venne sviluppata nel negozio fotografico di John MacPherson di Drumcharrel.

Il negoziante disse che la pellicola appariva perfettamente normale e che la bassa luminosità era dovuta al fatto che la foto era stata scattata alle 6:30 del mattino, ci volle così il doppio del tempo normalmente necessario per sviluppare un negativo.

I giornalisti Brendon Kennet e John Quigley passarono tre giorni a Loch Ness per indagare sulla storia di Stuart nella speranza di scoprire che si trattasse di un imbroglio. Scoprirono che la foto ritraente Nessie era la sesta di un totale di otto. Le prime cinque ritraevano la moglie Elsie coi bambini e le ultime due i dintorni della casa. Stuart godeva di una reputazione eccellente, lavorava con la commissione da 15 anni e fu intervistato da Kennet e Quigly per due giorni. Inoltre esaminarono l'apparecchio fotografico, i negativi ed il luogo in cui era stata scattata la foto e realizzarono fotografie comparative.

Alla fine il verdetto fu che la foto non era un falso e che Stuart sembrava sincero. Burton, che parlò con Stuart nel settembre del 1951, concluse che si trattava della "fotografia più importante". Allo stesso modo Mackal disse che si trattava di una foto di "considerevole importanza", pensando che ritraesse tre esemplari del mostro di Loch Ness. Ronlad Binns notò invece l'immobilità delle gobbe, che in effetti non creano alcun tipo di scie e movimenti nell'acqua, ed anche il fatto, meno importante, che non erano perfettamente allineate. Concluse infine che si trovavano troppo vicino alla costa e che doveva trattarsi di rocce.

La cosa più strana però è il fatto che nella fotografia (integrale), che fu scattata a sud-ovest, il sole, che dovrebbe apparire nell'angolo in alto a destra, non si era ancora levato. Solo più tardi, negli anni 80, emerse che Stuart, all'epoca, confessò ad un residente locale (Richard Frere) che le gobbe vennero costruite con barili ricoperti da teloni cerati.

29 Luglio 1955 – Peter McNab, manager di banca ad Ayrshire

Il The Weekly Scotsman, del 23 ottobre 1958 pubblicò la fotografia e il racconto di McNab:

Ero di ritorno da una vacanza al nord con mio figlio ed avevo parcheggiato sulla strada proprio davanti al castello di Urquhart, quando la mia attenzione fu attratta da un movimento nell'acqua calma in basso a sinistra. Naturalmente pensai subito al mostro e mi precipitai a cambiare le lenti standard della mia Zxacta con un obbiettivo da 150 mm. La mia prontezza mi permise di vedere un'enorme creatura che emergeva in superficie. Senza cavalletto e con molta eccitazione scattai la foto. Scattai anche un'altra foto, con un'altra macchina fotografica, prima che la creatura si immergesse. Mio figlio era affaccendato sotto al cofano dell'auto e quando accorse ai miei richiami tutto ciò che poteva vedersi in acqua erano delle turbolenze. Altre auto ed un bus si fermarono, ma i passeggeri dissero di non avere visto nulla

McNab prestò a Mackal il negativo originale, ma una stampa ottenuta da questo differiva dalla fotografia pubblicata da Costance Whyte nel 1957. Le differenze, a suo avviso, potevano spiegarsi solo ipotizzando che una delle due stampe fosse stata sviluppata da una mano inesperta (sic). In base a questa scoperta Mackal non ha mai considerato comprovante la foto di McNab.

Burton ha identificato l'oggetto in un'onda provocata da un battello che sarebbe passato di lì poco tempo prima, mentre Binns ha suggerito che potesse trattarsi di un'onda formata da tre pescherecci che viaggiavano vicini verso Fort Augustus. La fotografia mostrerebbe leggere tracce di un'onda che si trova più avanti e parallela all'oggetto indicato come Nessie. Adrian Shine pensa che il negativo sia stato ritoccato al momento dello sviluppo per "ingrossare" la scia delle onde dando l'impressione che si tratti di un corpo.

1958 – H.L. Cockrell

Durante l'estate Cockrelll passò diversi giorni in canoa sul lago con una speciale macchina fotografica fissata al suo giubbotto di salvataggio. Verso l'alba, dopo la fine della sua "ronda" notturna notò qualcosa a 45 metri di distanza che pareva nuotare verso di lui. Sembrava una grande testa galleggiante larga 1,5 metri. Convinto che si trattasse di Nessie decise di scattare una fotografia utilizzando il flash.

L'oggetto sembrava essere sprofondato, ma poco dopo Cockrell notò che c'era qualcosa in superficie: un ramo spesso 2,5 cm. Inizialmente convinto di avere fotografato un ramo, Cockrell cambiò idea quando vide la foto, la quale ad ogni modo resta alquanto indecifrabile.

27 Maggio 1960 – Peter O' Connor, vigile del fuoco di Gateshead

O' Connor era accampato sulla spiaggia presso Foyers per trascorrere qualche giorno con un gruppo di amici. Verso le 6 del mattino vide Nessie che nuotava vicino alla riva e corse a prendere la sua macchina fotografica. Scattò due fotografie (una delle quali senza utilizzare il flash) all'animale stando in acqua a 25 metri da esso. Giudicò che la testa dell'animale fosse lunga circa 25 cm ed il collo, che doveva essere di 150 cm di diametro, emergeva dall'acqua di circa 70 cm. Non vide occhi, ma la struttura facciale sembrava indicare che li possedesse.

La gobba, o corpo, era grigia-nerastra, lunga circa 5 metri ed era separata dal collo di circa un metro. La macchina fotografica utilizzata era una Brownie Flash 20. La pellicola una Ilford HP3 ed il flash un Photoflux PF5. La foto venne pubblicata il 16 giugno 1960 proprio prima che Burton ed il suo team giungessero a Foyers.

Burton ignorò la foto, che giudicò non convincente, ma fece un'escursione sul luogo dell'avvistamento che ribattezzò "O' Connors Cove". In terra furono ritrovati numerosi indizi di un recente accampamento, c'erano inoltre i bulbi del flash utilizzati e numerosi frammenti di sacchi di plastica bianchi, inoltre qualcuno aveva ammucchiato in acqua numerose pietre creando una collinetta di circa un metro di diametro.

Era chiaro che la collinetta era stata coperta con i sacchi di plastica. La testa ed il collo del "mostro" consistevano in un bastone che Burton ed i suoi collaboratori non trovarono, ma che fu scoperto poco tempo dopo dal giornalista in pensione Angus Forbes.

22 Giugno 1960 – Maurice Burton

Mostra solamente una turbolenza nell'acqua osservata da Burton e dal suo team a Foyers. Burton non disse mai che si trattava di Nessie, anche se non seppe identificarne la causa. Secondo Mackal le turbolenze sarebbero state provocate da Nessie.

7 Agosto 1960 – R.H. Lowrie

La famiglia Lowrie si trovava a bordo dello yatch Finola presso Dores quando, alle 16:15, i suoi membri notarono una "curiosa forma" provenire da est ad una velocità di circa 4 m/s, che somigliava ad una coppia di anatre (?!), che occasionalmente si immergeva, ed un'appendice simile ad un collo che emergeva dall'acqua. Si muoveva rapidamente causando una considerevole agitazione nell'acqua mostrando una larga zona verde-brunastra. Vennero scattate alcune fotografie che una volta sviluppate mostrarono solamente 2 lunghe linee sulle onde. Stando a Nicholas Witchell, l'oggetto fu osservato anche da un gruppo di persone che si trovavano sulla riva.

20 Agosto 1966 - Patrick W. Sandeman

Solo Mackal ha esaminato e pubblicato questa foto. Mostra una scia a forma di V che si muove verso la macchina fotografica sopra una superficie apparentemente molto tranquilla.

Dal 1 Ottobre 1972 al 26 Febbraio 1976 – Frank Searle, ex fruttivendolo

Numerose fotografie furono presentate in questo arco di tempo da Frank Searle, che si accampò sulla riva del lago prima a Balachedeich e poi a Foyers dal 1969 al 1983. Forse frustrato dal non apparire di Nessie decise di falsificare numerose fotografie utilizzando tronchi e modellini. Ormai completamente screditato abbandonò il lago.

18 Luglio 1975 – Alan Wilkins

Wilkins si trovava in vacanza con la sua famiglia in un caravan presso Invermoriston. Le acque del lago erano calme e lui e il figlio le stavano scrutando dalle 6:25 del mattino. Alle 7:20 una lunga linea scura apparve ripetutamente al centro del lago e l'ultima volta venne fotografata due volte. Attraverso il binocolo Wilkins osservò una grande silhouette nera che emergeva nella stessa zona. Per tutto il resto della giornata Wilkins e gli altri membri della famiglia osservarono questi strani oggetti e li fotografarono.

Le ultime fotografie non sono mai state pubblicate e divulgate. Wilkins utilizzò una Cannon 35 mmm SLR Type FTB ed una volta sviluppate e stampate le immagini le spedì a Sir Peter Scott. Le pellicole vennero esaminate dalla JARIC e subirono anche un'elaborazione computerizzata, della quale nessuno ha mai conosciuto i risultati. Wilkins inoltre spedì i negativi originali all'Accademia delle Scienze Applicate, ma pare non ebbe mai una risposta.

21 Maggio 1977 – Anthony Nicol Shiels, mago illusionista professionista

Shiles (conosciuto come "Doc") disse di avere fotografato Nessie dal castello di Urquhart alle 16:00 del pomeriggio. "All'improvviso emerse una testa rotonda ed un collo a circa 100 metri". Nessun altro poté assistere all'evento, ma Shiels ebbe il tempo di scattare due fotografie con la sua SLR 35 mmm (sulla quale era stata montata una lente da 135 mm). Shiels disse che soltanto 1,5 metri di Nessie erano visibili fuori dall'acqua.

Un ingrandimetno della prima fotografia fu esaminata dal Ground Saucer Watch (GSW) a Phoenix, Arizona, i cui i metodi di analisi computerizzata erano stati applicati a numerose fotografie di presunti UFO. Le analisi rivelarono quanto segue:

1) Le onde erano visibili attraverso li collo e la testa della creatura, come se questa fosse trasparente o translucida.

2) L'immagine appariva relativamente "piatta".

3) C'è un'apparente mancanza di ombre naturali.

4) Vi è assenza di turbolenze nell'acqua.

5) L'analisi della grandezza delle onde e della rifrazione indicherebbe che le lenti utilizzate per la foto sarebbero state delle 300 mm.

6) L'area più chiara del collo e della bocca appare innaturale, quasi come fosse stata dipinta.

7) Ci sono indizi che indicherebbero che l'oggetto sarebbe più piccolo di ciò che appare

8) L'orario in cui venne scattata la foto e la posizione della macchina fotografica sono confermate.

Il GSW aggiunse che a loro avviso l'immagine era stata ottenuta tramite doppia esposizione, ma per accertarsene avrebbero dovuto esaminare il negativo originale.

Dinsdale riuscì a procurare il negativo originale e a farlo esaminare da Vernon Harrison, ex presidente della Royal Photographic Society. La sua conclusione fu che il negativo non era stato manipolato in alcun modo e che l'oggetto immortalato non era senz'altro un gioco di luce o un qualcosa di convenzionale. Aggiunse inoltre che il collo era visibilmente immerso nell'acqua e che la rifrazione era assolutamente naturale. Harrison non si sbilanciò mai sul soggetto della fotografia, ma aggiunse che poteva trattarsi di un dipinto eseguito su vetro da un abile artista e poi fotografato sullo sfondo del lago. Anche il fotografo Colin Bord poté esaminare il negativo originale e fu molto impressionato dalla naturalità della rifrazione della luce. Per nulla influenzato (come era giusto che fosse) dalle "analisi" del GSW disse di non notare assolutamente la presunta trasparenza dell'oggetto. La verità sulla fotografia emerse solo molti anni più tardi, per ammissione dello stesso Shiels, che rivelò di essersi servito di un modellino in plastilina.

Settembre 1981 - Alexander Williams, studente

Williams era andato a pescare nel Loch Ness durante una tranquilla giornata di settembre in cui la visibilità era scarsa a causa di una leggera nebbiolina. L'oggetto successivamente indicato come Nessie gli apparve davanti a circa 150-200 metri e fu fotografato con una Kodak Instamatic. Hepple ottenne una stampa ed un ingrandimento della foto da parte dello studente Miles Cato, che ne rivendica la paternità.

1982 – Jennifer Bruce

Durante la sua prima vacanza in Scozia con il padre Gordon e la madre Norma, Jennifer Bruce si trovava a Drumnadrochit e pare che scattò questa foto da Temple Pier. Non ci sono indicazioni che possano permettere di stabilire se si tratti realmente di Nessie o di "qualsiasi altra cosa". La fotografia però, mostra effettivamente ciò che sembra essere una piccola testa appoggiata ad un collo sinuoso emerso dall'acqua. Non sono a conoscenza di eventuali studi tecnici effettuati sull'immagine e neanche della testimonianza della Bruce, che potrebbe risultare importante. Mi limito semplicemente a ribadire che non sono mai stato troppo impressionato da questa fotografia che senza possibilità di dubbi non ritrae altro che un uccello in volo.

? - George Edwards, guardia costiera ausiliaria

Nell'ottobre del 2000 mi trovavo a Drumnadrochit, sul Loch Ness, dove, per cause fortuite, ebbi il piacere di conoscere George Edwards, convinto assertore dell'esistenza di Nessie, che secondo lui sarebbe una specie di foca. Avrebbe inoltre avuto l'occasione di avvistare e fotografare Nessie.

Ho avuto la possibilità di esaminare la fotografia, che mostra una gobba scura che lascia una vistosa scia di schiuma dietro di sé. Per via del poco tempo a disposizione non ho potuto porre ulteriori domande sull'avvistamento, ma ritengo che non si tratta di altro che della scia provocata da un'imbarcazione.

Maggio 2001- James Gray, fotografo in pensione

Il 28 maggio del 2001 circolava la notizia che Nessie fosse stata filmata dal fotografo in pensione James Gray mentre stava effettuando un viaggio in barca sul Loch. Al momento non è stato ancora possibile reperire maggiori informazioni al riguardo e le immagini sotto riprodotte sono le uniche che finora sono state fatte circolare.

Il mio personalissimo punto di vista, a meno che il filmato non riesca a dimostrare il contrario, è che ci torviamo dinnanzi all'ennesima burla. L'oggetto ritratto è palesemente "rigido", paragonando il frame in cui il "collo" emerge dall'acqua a quello in cui si sta immergendo, è pacifico notare come non ci siano cambiamenti di sorta, se non di posizione, dando l'idea che possa trattarsi di un pezzo di legno se non addirittura, come qualcuno ha fatto notare, del paraurti anteriore di un'auto.

Inoltre non si intravede nemmeno la più piccola increspatura nell'acqua attorno all'oggetto.

21 Agosto 2002 - Roy Johnston, tipografo in pensione

 

Roy Johnston di Loughton, Inghilterra, stava ritornando dal suo lungo viaggio verso casa dal Clansman Hotel, quando decise di sostare in una piazzola presso Inchnacardoch per ammirare il paesaggio. Dopo qualche minuto la creatura emerse dall'acqua, "Iniziai a scattare immagini, non conosco nulla sulla fotografia, utilizzo da sempre una semplice Nikon automatica".

Le immagini scattate formano una sequenza di otto fotogrammi, preceduti da qualche fotografia del castello di Urquhart.

Le immagini, pubblicate dallo Scottish Daily Mail sabato 7 settembre 2002, destarono alquanto scalpore, ma ad un esame approfondito di tutta la vicenda, sono emersi particolari alquanto sospetti...

L' autore ha dichiarato di avere scattato le fotografie il 21 agosto, ma sfortunatamente in quella data si è registrata calma piatta sulle acque del Loch, mentre le immagini mostrano un movimento ondoso di forza 2 o 3.

La foto del castello di Urquhart all'inizio della sequenza è stata scattata prima dei lavori di miglioramento architettonici ultimati alla fine di luglio.

Roy Johnston disse di avere parcheggiato nella piazzola di sosta per ammirare il paesaggio, ma la vista in quel punto è oscurata dagli alberi.

Le immagini sono incredibilmente "ferme" per essere state scattate da una persona che osserva un mostro ad appena 40 metri di distanza e la linea della riva opposta è nella stessa posizione ad ogni scatto. Con ogni probabilità sono state effettuate con l'ausilio di un cavalletto.

Le immagini non mostrano una reale interazione tra l'oggetto e l'acqua.

Esistono numerosi punti in comune con queste fotografie e quelle scattate da James Gray, delle quali abbiamo discusso precedentemente. Dopo il successo finanziario dovuto alle sue presunte foto di Nessie, Gray tornò a Londra dove aprì un laboratorio di sviluppo, per una strana coincidenza, questo laboratorio fu quello scelto da Johnston per sviluppare le sue fotografie...