Yes-sin, "l'elefante d'acqua" della Birmania
Da sempre e in quasi ogni parte del mondo, quando la fantasia dell'uomo non è stata sufficiente a soddisfare il bisogno delle più disparate leggende relative ad animali dalla natura prevalentemente mitica e immaginaria, tassidermisti e artigiani hanno sopperito manipolando e assemblando uno o più animali in carne ed ossa per ottenere i cadaveri di creature straordinarie.
Oltre al draghetto romano la cui natura più verosimile è stata già affrontata nella pagine di questo sito, esistono anche esempi più famosi come l'americano jackalope, la famosa lepre cornuta, e gli europei "diavoli di mare", pesci dell'ordine dei raiformi abilmente incisi ed essiccati per dare loro una parvenza umanoide.
Ma anche se al giorno d'oggi la maggior parte di queste creazioni sono soltanto curiosità per collezionisti un po' eccentrici, in alcune parti del mondo c'è ancora chi, cercando di spacciarle come prodotti genuini, cerca più o meno spudoratamente di venderle a qualche turista ignaro, o a un locale particolarmente sensibile alle tradizioni...
Qualche giorno fa l'utente Stefano Di Criscio ha portato all'attenzione del gruppo facebook del sito delle curiose immagini che sembravano ritrarre il cadavere di un minuscolo (e deformato) elefante in miniatura interamente ricoperto di pelo. L'autore degli scatti era un tale Ko Ko Maung, che le aveva postate nella pagina The Wildlife Guardians dedicata agli animali:
Stando a questo personaggio, nei fiumi tailandesi esisterebbero rarissimi animali, chiamati elefanti d'acqua, e sfidava gli scettici sull'autenticità del reperto a dimostrare il contrario, previo vendita del simpatico animaletto in suo possesso alla modica cifra di 20.000 dollari. Questo grottesco episodio, pur non avendo molto valore da un punto di vista naturalistico, mi aveva però incuriosito al punto di appurare se nel sud est asiatico esistessero leggende riguardo ai piccoli elefanti d'acqua, inoltre ritengo che quando ci si trova dinnanzi a un falso, è sempre interessante scoprire come questo è stato realizzato. Una breve ricerca mi ha condotto così alla scoperta di un documento che spiega adeguatamente la natura di questi misteriosi elefantini...
Il volume XXXII del 1915 del The Journal of Bombay Natural History Society (potete scaricare le pagine in questione in formato pdf al link presente a fondo pagina) riporta infatti una strana lettera indirizzata ai redattori, la cui traduzione è di seguito riportata per intero:
Sempre sullo stesso numero della rivista, apparve però anche un'inequivocabile soluzione del "mistero"...