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Il drago rivelato

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Il drago rivelato

guida illustrata su come stupire gli amici nel 1700
Ritratto di lorenzorossi di Lorenzo Rossi - Ven, 26/04/2013 - 10:58Qui si parla di

L'amica Adrienne Mayor mi ha recentemente segnalato questo simpatico articolo di Phil Senter e Pondanesa D. Wilkins della Fayetteville State University, che cerca di "sezionare" l'illustrazione di un drago che appare nell'opera del 1696 Nuovi ritrovamenti divisi in due parti dell'ingegnere civile olandese Cornelius Meyer. 

Pur essendo essenzialmente un trattato in lingua italiana che descrive vari progetti per la realizzazione di dighe e canali nei pressi di Roma, al suo interno sono riportate, senza ulteriori spiegazioni se non nelle didascalie di quest'ultime, tre raffigurazioni di una viverna* trovata presso "le paludi fuori di Roma" che descrivono l'aspetto che l'animale doveva avere in vita, il suo cadavere al momento del ritrovamento, e il suo stato attuale di conservazione all'epoca: 

"Drago come viveva il primo decembre 1691 nelle paludi fuori di Roma"
"Drago come è stato morto"
"Drago come si ritrova nelle mani dell'Ingegniero Cornelio Meyer"

Naturalmente simili riferimenti bibliografici delle epoche passate non possono non accendere l'entusiasmo e la fantasia delle persone più inclini alla "zoologia fantastica", ed è per questo motivo che gli autori dell'articolo, in risposta a chi considera il drago di Meyer la prova della sopravvivenza di pterosauri (!) sino al 1700, giudicando il disegno mostrante le parti scheletriche del presunto drago "sufficientemente dettagliato" hanno deciso di suggerirne una più corretta collocazione zoologica affidandosi all'anatomia comparata.

Il risultato della loro indagine è che il cranio e la mandibola del drago appartenevano a due cani domestici di taglia differente (Fig. 1), le costole (appuntite alle estremità) a un grosso pesce (Fig. 2), mentre le zampe sarebbero state quelle di un orso (Fig. 3):

Fig. 1 (da Senter & Wilkins 2013)
Fig. 2 (da Senter & Wilkins 2013)
Fig. 3 (da Senter & Wilkins 2013)

Infine le ali e la coda, non compatibili con quelle di nessuna specie vivente e fossile nota, sarebbero stati degli artefatti appositamente creati.

Note

* Sebbene una vera e propria "classificazione" si rende quasi impossibile per via delle varie forme con le quali i draghi sono stati rappresentati nelle varie culture di ogni parte del mondo, oltre ai "draghi classici", dotati di quattro zampe e due ali, è possibile distinguere i wurm, che sono privi di arti, i lindorm del folklore scandinavo (che possiedono un corpo da serpente e due zampe anteriori), gli iaculi (che hanno corpo da serpente e due ali) e le viverne, aventi un corpo serpentino, due zampe e due ali.

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