Da coandu-mirim a Coendou speratus
Una recente e importante scoperta zoologica avvenuta nell'area conosciuta come Pernambuco Endemism Centre, facente parte delle riserve della Foresta Atlantica Brasiliana, dimostra per l'ennisima volta l'estrema importanza che una capillare ricerca etnozoologica, unita al lavoro dei biologi da campo, può rivestire nella salvaguardia di specie molto rare in via d'estinzione non ancora conosciute dalla scienza.
Antonio Rossano Mendes Pontes, ha infatti da poco pubblicato sulla rivista Zootaxa, la descrizione di una nuova specie di porcospino arboricolo, che sebbene totalmente sconosciuto all'interno della letteratura scientifica, era ben conosciuto dai locali con il nome di coandu-mirim. I porcospini del Nuovo Mondo appartengono alla famiglia degli Erethizontidae e sono rappresentati da specie di piccole e medie dimensioni che si cibano di semi immaturi, frutta e foglie. L'areale di distribuzione della nuova specie, battezzata Coendou speratus, si sovrappone con quello di una specie già precedentemente nota, il C. prehensilis, dalla quale si distingue sia morfologicamente che etologicamente. Infatti al contrario di quest'ultima, che vive ad un livello alto della copertura forestale, il C. speratus vive ad un'altezza media. Di abitudini prettamente notturne, è caratterizzato da aculei che possiedono una punta dalla peculiare colorazione bruno rossiccia ed ha una taglia più piccola rispetto al C. prehensilis.
Sebbene proveniente da una regione famosa per i suoi endemismi, tanto da essere considerata come un vero e proprio "hotspot di un hotspot", per via della devastazione degli habitat questo animale è già ad alto rischio di estinzione, tanto che il suo nome, speratus, gli è stato dato proprio perché "dobbiamo sperare per il suo futuro". Le parole di Mendes Pontes, intervistato in merito a questa scoperta, fanno emergere in pieno quanto le conoscenze dei nativi possano rivelarsi di fondamentale importanza per quanto riguarda la conoscenza delle biodiversità: