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La regina dei Naga

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Un payanak secondo il folklore asiatico
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La regina dei Naga

un astuto souvenir per turisti dal sud-est asiatico
Ritratto di lorenzorossi di Lorenzo Rossi - Mer, 23/02/2011 - 12:43Qui si parla di
Un payanak secondo il folklore asiatico
Un'immagine misteriosa

Probabilmente ad alcuni di voi sarà capitato, facendo visita a un amico che ha viaggiato in Thailandia o Laos o recandovi in quelle terre di persona, di vedere appesa al muro (o in vendita nei negozi di souvenir) una foto impressionante nella quale un gruppo di persone sorregge uno strano, enorme animale, somigliante ad un serpente con una cresta rossa sulla schiena. Sotto all'immagine una dicitura in laotiano, a volte accompagnata da una traduzione in inglese, riporta quanto segue:

Payanak. Regina dei Naga, sorretta da militari americani presso il fiume Mekong, base militare del Laos 27 giugno 1973

Anche se attualmente payanak e naga sono utilizzati quasi alla stregua di sinonimi, il primo è una derivazione Khmer del gajasimha (elefante leone), che con il tempo è divenuto una sorta di serpente munito di un corno sulla fronte e avente una coda da pesce, mentre il secondo è una figura mitologica Indù raffigurata da un serpente dotato di numerose teste.

Allo stesso tempo, con il nome di naga è derscritto anche un gigantesco serpente acquatico nero, che vivrebbe nel fiume Mekong, sulla cui esistenza esistono persino delle presunte testimonianze, purtroppo non meno fantasiose di quelle che circolano in Sudamerica circa l'esistenza di giganteschi anaconda.

Ad esempio nel 1997, il comandante di polizia Suphat del villaggio di Phon Pisai, stava camminando lungo un sentiero di collina per ammirare, assieme a un gruppo di 30 persone, il panorama del Mekong quando all'improvviso vide quello che sembrava essere un relitto galleggiare sul fiume. Osservando più attentamente i presenti notarono però che si trattava di un enorme serpente nero lungo 70 metri (!) che ondeggiava con movimenti orizzontali del corpo.

 

La spiegazione zoologica

Logicamente non è possibile dare nessun tipo di credito ad una simile testimonianza eppure la fotografia della "regina dei Naga" è assolutamente autentica (appena un po' ritoccata, ma questo lo appureremo in seguito) e mostra un animale reale ben conosciuto dagli zoologi.

Si tratta infatti di un regaleco (Regalecus glesne), pesce appartenente all'ordine dei Lampridiformi, che frequenta tutti i mari tropicali e temperati del mondo e vive ad una profondità di circa 300-600 metri cibandosi prevalentemente di krill. Potendo raggiungere lunghezze considerevoli (l'esemplare immortalato nella famosa fotografia misurava 7,3 metri) la sua presenza nel Mekong potrebbe spiegare perfettamente l'origine delle leggende sui misteriosi serpenti acquatici. Eppure i particolari sospetti sono fin troppi...

Per prima cosa questo pesce è esclusivamente marino e nonostante il Mekong possa vantare un'ittiofauna caratterizzata da animali impressionanti come il pesce gatto pa beuk (Pangasianodon gigas) (3 metri di lunghezza per 300 kg di peso) e la razza gigante d'acqua dolce (Himantura chaophraya), che può raggiungere i 600 kg, per un regaleco sarebbe davvero impossibile vivere in un fiume.

Il pesce gatto e la razza del Mekong, due giganti d'acqua dolce.
L'origine dell'immagine

Inoltre la fotografia della "regina dei naga", iniziò a circolare nel sudest asiatico soltanto verso la fine del 1996, sebbene la didascalia riporti come data il 1973. Com'è possibile spiegare tutte queste incongruenze?

La risposta è in realtà piuttosto semplice: il regaleco della fotografia non proviene dal fiume Mekong, ma bensì dalle acque della California.

Il 19 settembre 1996 due istruttori SEAL di una base della marina presso Coronado Island, stavano effettuando una corsa mattutina sulla spiaggia quando si imbatterono nel colossale animale spiaggiato sulla riva. Il cadavere fu segnalato ai responsabili dello Scripps Institution of Oceanography, che ne stabilirono le dimensioni e ne prelevarono testa e coda per la collezione dell'istituto, non prima però di avere permesso ai marines di scattare l'impressionante fotografia che di li a poco avrebbe fatto il giro del mondo, giungendo anche in Laos e Thailandia.

Anche se non è possibile scoprire chi fu il primo ad avere avuto l'idea di utilizzare questa fotografia come souvenir per turisti che dimostrasse l'esistenza del mitico naga, è curioso notare come le immagini diffuse in Asia abbiano subito un fotoritocco dietro alla testa dell'animale per nasconderne l'avanzante stato di putrefazione.