Ufiti, il "fantasma" di Nkata Bay
Nell'agosto del 1959 gli abitanti di Nkata Bay, sulla costa ovest del lago Nyasa (Malawi), iniziarono a segnalare avvistamenti di una creatura antropomorfa presso il limitare di una vicina foresta. Queste voci non tardarono a essere confermate: il misterioso animale sembrava essere incuriosito dalla costruzione di una nuova strada e frequentava la zona per osservare i lavori in corso.
Il locali non avevano mai visto prima un simile animale, al quale fu assegnato il nomignolo di Ufiti (fantasma) e che era in realtà una femmina adulta di scimpanzè. C'era un solo problema: questi primati non erano mai stati segnalati in Malawi e la popolazione geograficamente più vicina si trovava a circa 770 km a nord est, presso i monti Nkungwe, Tanzania.
Nel mese di marzo dell'anno seguente il Rhodes-Livingstone Museum inviò sul luogo una piccola equipe affinché investigasse e furono raccolte diverse informazioni e scattate fotografie dell'animale. Tutto il materiale prodotto fu successivamente inviato al vaglio di W. C. Osman Hill, considerato all'epoca come tra i massimi esperti mondiali della tassonomia dei primati.
Tre anni dopo Hill ufficializzò i risultati durante un simposio sui primati organizzato dalla London's Zoological Society. Secondo il ricercatore Ufiti era uno scimpanzè che possedeva caratteristiche peculiari (quando rapportate alle conoscenze dell'epoca): infatti nonostante vista la zona di provenienza avrebbe dovuto essere simile agli scimpanzè orientali, il suo pelame corto e la sua pelle scura la rendevano più prossima alle forme occidentali. Inoltre, curiosamente, in una zona della schiena era presente una chiazza di pelame grigio, come accade nei gorilla maschi adulti.
Va fatto notare che le fitte foreste della regione sono caratterizzate da specie di animali e piante più strettamente imparentate con le forme dell'Africa occidentale piuttosto che di quella orientale e che Hill ricevette segnalazioni dal Malawi di creature simili a scimpanzè, che precedevano temporalmente le notizie riguardanti Ufiti. Inoltre un articolo apparso sulle pagine del The Sunday Mail del 14 febbraio del 1960, sembrava confermare che gli scimpanzè presenti nell'area fossero più di uno:
Queste "misteriose strutture" sono perfettamente compatibili con le piattaforme arboree che gli scimpanzè costruiscono sulle cime degli alberi come giacigli per la notte e ripari dalla pioggia, poteva quindi essere possibile che Ufiti fosse la rappresentante di una popolazione endemica non ancora conosciuta, piuttosto che, come era stato più ragionevolmente ipotizzato, un animale fuggito dalla cattività?
Secondo Hill le possibili spiegazioni potevano essere cinque, che elencò secondo un personale ordine di plausibilità decrescente:
- Rappresentante di una popolazione non ancora scoperta
- Animale liberato per fare uno scherzo
- Individuo errante proveniente da una popolazione conosciuta
- Animale scappato dalla cattività
- Animale da compagnia portato in zona dai nativi
Ufiti fu catturata nel 1964 e inviata al Britain's Chester Zoo, nel quale però morì poco dopo portando con sé il mistero delle sue origini. Da quel momento l'interesse per questo caso cessò del tutto, ma nel 1988 W. F. H. Ansell e R. J. Dowsett, all'interno del loro libro Mammals of Malawi, dissero di avere svelato il mistero: qualche anno prima della pubblicazione, un padre missionario aveva mostrato a Dowsett la fotografia di uno scimpanzè tenuto in un'abitazione da uno dei tanti espatriati che avevano lasciato lo Zaire a casua della sua turbolenta situazione politica. Che potesse trattarsi proprio di Ufiti?